Descrizione
Tanuki: l’animale magico
I TANUKI sono parte della mitologia del Giappone sin da tempi antichi; si ritiene che siano maliziosi e scherzosi, maestri del travestimento e mutaforma, ma in qualche modo ingenui e distratti. Anche conosciuto come “cane procione”, il tanuki è una creatura amichevole e curiosa, dai peculiari poteri magici e l’aria bonacciona, che condivide la sfera del reale con l’essere umano, da cui spesso si camuffa.
Nelle leggende giapponesi, il tanuki è un animale magico in grado di modificare il proprio aspetto per assumere diverse sembianze.
L’espressione “sferetta d’oro” è la traduzione dal giapponese kin no tama (金の玉), molto somigliante al volgarismo kintama, con cui in giapponese ci si riferisce ai testicoli.
Il gioco di parole restò quindi associato allo scroto del tanuki, divenendo simbolo di prosperità, con l’augurio che le proprie ricchezze potessero espandersi proprio come l’oro contenuto nella sua pelle. Il tanuki, dunque, come portatore di denaro e buon auspicio.
Avvicinarsi alla filosofia del furoshiki significa ritrovare la bellezza nei gesti semplici con creatività e fantasia. Il furoshiki è per i giapponesi un simbolo di riciclo creativo, poiché per questo popolo tutte le cose hanno un’anima che va rispettata e mai sprecata.
Il furoshiki è sinonimo di eleganza, la sua origine è antichissima, risale al 1300, quando veniva adoperato come fagotto per portare gli indumenti puliti nei bagni pubblici. Nel tempo, pian piano, la sua funzione di raccoglitore di abiti muta ed esso si trasforma in un contenitore in grado di custodire qualunque tipologia di oggetto si voglia trasportare o regalare.
Il furoshiki è in Giappone l’arte dell’avvolgere un telo di stoffa quadrato per trasportare vestiti, bentō, regali e altri beni. Il quadrato di stoffa in questione viene piegato più volte e poi annodato in maniera da trasformarsi negli oggetti contenitivi più disparati: borse, pacchi regalo, per libri o addirittura bottiglie.
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